Sono nato e cresciuto a Trieste. In giovane età ho incominciato a studiare la chitarra classica cambiando più di un maestro, fino ad incontrare Andrea Massaria, che di musica mi ha insegnato tutto.
Sotto la sua guida ho studiato inizialmente chitarra classica, per poi continuare con la chitarra moderna.
Nel passaggio dall’una all’altra, ho avuto modo di scoprire e ascoltare tutti quegli artisti che hanno poi influenzato la mia musica, tra cui Bob Dylan, Leonard Cohen, Cat Stevens, Neil Young, Lou Reed (e Velvet Underground), David Bowie, Woody Guthrie, Donovan, per arrivare agli italiani De André, Guccini, Branduardi e Bennato.
Col passare del tempo, oltre a suonare, ho iniziato a sentire la necessità di esprimermi cantando e così, a cavallo tra il 2008 e il 2009, ho cominciato a scrivere le prime canzoni, che suonavo più che altro per me stesso e pochi altri.
Negli stessi anni ho collaborato a diversi progetti collettivi, tutti di breve durata, finché ho deciso di lasciar perdere le band per dedicarmi esclusivamente al mio progetto. Così nel 2011 mi sono esibito per la prima volta da solista con un repertorio che comprendeva solo le mie composizioni.
Qualche anno dopo, alcune di queste canzoni sono andate a formare il mio primo EP “Memories of Forgotten Seasons” (prodotto dalla Farace Records nel 2014), il cui tema principale è la solitudine dell’essere umano, che viene raccontata attraverso le sei tracce, alternando energiche canzoni rock a semplici ballate tipiche del folk rock.
Nel 2016 i brani contenuti in questo EP sono state trasmessi su alcune radio americane, inglesi e canadesi. Nello stesso anno, mi sono esibito per Sofar Sounds, registrando dal vivo la canzone “A Song For a Man” e presentando alcuni brani che sarebbero andati a formare il secondo EP.
A fine 2016, ho pubblicato il mio secondo lavoro, intitolato “Raw Notes”, prodotto anch’esso dalla Farace Records.
L’EP si caratterizza per l’eterogeneità musicale e per il modo in cui sono concepiti e scritti i testi, che si basano spesso sulla contrapposizione di immagini. Non sempre le storie sono definite, a volte si tratta di racconti lasciati a metà o di storie appena abbozzate, che lasciano libero spazio alla fantasia dell’ascoltatore di completarle a proprio piacimento.
Dopo l’uscita del secondo EP si è aggiunto al progetto il bassista Enrico Casasola con l’intento di accompagnare le esibizioni dal vivo. Dopo aver preso parte alla registrazione in studio di alcuni video di “Raw Notes”, Enrico è entrato a far parte del progetto a tempo pieno.