Dopo il precedente post di Giuseppe Farace è giunto per me il momento di prendere la parola e di raccontare la mia di esperienza.
Ebbene, all’inizio avevo deciso di registrare qualche canzone con l’idea di distribuire poi delle copie nei vari locali per essere chiamato a suonare. Ma appena ho incominciato a registrare il primo pezzo, con la serietà dello studio di registrazione di Giuseppe Farace, (Giuseppe Farace Studio), mi sono reso rapidamente conto che era un po’ sprecato usare quelle tracce per masterizzarle in un anonimo cd con scritto sopra a pennarello il mio nome e un mio contatto. Così ho optato per un percorso più lungo e tortuoso: l’incisione di un disco.
Le prime esperienze in studio furono un po’ traumatiche, poiché mentre suonavo e cantavo c’era sempre una vocina che mi ripeteva: “Occhio a non sbagliare che poi ti tocca rifare tutto da capo” e puntualmente finivo per commettere qualche errore. La voce in questione non era certamente quella di Giuseppe, come qualcuno potrebbe pensare, ma era la mia, preoccupato com’ero di non riuscire a registrare ciò che mi ero precedentemente prefissato.
Poi, fortunatamente le cose sono cambiate e ho incominciato ad ingranare. Infatti, nell’ultima sessione ho addirittura registrato delle parti per la seconda chitarra con un dito tagliato e mi sembrava di vestire i panni di Django Reinhardt a causa dell’impossibilità di poter utilizzare tutte le mie dita. E quella vocina in testa questa volta diceva: “Django ha suonato tutta la vita senza due dita e ha fatto la storia e tu vorresti interrompere la registrazione per un taglietto temporaneo? Continua a suonare!”. Così portai a termine le registrazioni e incominciai la ricerca di un grafico per l’artwork del disco. Si trattò, in effetti, di una ricerca molto lunga, ma che mi permise di incontrare un ottimo fotografo e un ottimo grafico, che insieme diedero vita alle immagini giuste per la mia musica.
Questa, in breve, è la storia del mio primo disco, “Memories of Forgotten Seasons“.
Probabilmente avrò occasione di raccontarvela ancora qui e dal vivo.
Lascia un commento